sabato 30 aprile 2011

Strategie e crostate


  • «Che intendi?» Le chiese Luigi voltando un paio di fettine nell'olio della padella
  • «Voglio scrivere una storia dove ci sia un antagonista veramente brutto...»
  • «Ma questo non spaventerà i bambini?»
  • «Andiamo..» Disse Virginia guardandolo incredula «I bambini sanno già i mostri esistono»
  • «Ne sei sicura?»
  • «Non sono certo la prima a dirlo...» poi infilando il dito indice tra le costole di Luigi aggiunse «... bisogna insegnarli come sconfiggerli»
  • «Ahi, tieni le mani a posto, non è questo il drago da infilzare... ma poi, un drago? Sul serio?»
  • «No, non lo so comunque, pensavo che anche un corvo...»
  • «Oh, guarda un po'!» Luigi posò la forchetta e si girò ad incrociare lo sguardo di Virginia «i bambini devono imparare a sconfiggere i mostri delle mamme eh?»
  • «Che vuoi dire?» rispose scansando lo sguardo di Luigi per meglio controllare eventuali macchie d'acqua su bicchieri e posate.
  • «Che anche le rondini hanno piume nere, e che tu hai le orecchie lunghe...»
  • «Per prima cosa, non voglio aggiungere niente sulle piume nere che non sia già stato detto.» e il dito che prima aveva infilzato le costole di Luigi minacciava di colpire nuovamente in un punto imprecisato del suo volto, indeciso se occhi o bocca «e che intendi con orecchie lunghe?»
  • «Io li ho sentiti perché ne parlavano in macchina, ma stavano molto attenti a non farsi sentire...tu dove li hai sentiti?»
  • «E sarei io quella con le orecchi lunghe? Sono entrata nella cameretta mentre ne parlavano... hanno sognato un corvo! Entrambi!! e non credo fosse la prima volta...»
  • «Si, sei tu quella con le orecchie lunghe... io non ho sentito niente, bluffavo, ma ero sicuro che tu ti fossi impicciata dei loro giochi...»
Luigi tolse le fettine di carne dalla padella e ne mise altre due aggiungendo qualche pezzo d'aglio al soffritto, Virginia era scandalizzata dal giochetto mentale in cui era caduta. Prese il recipiente con l'insalata avanzata dal pranzo e ci spezzetto dentro, dopo averla lavata, una carota e aggiunse qualche fettina di pomodoro, il tutto cercando di evitare la discussione fino a quando avrebbe avuto la certezza delle sue ragioni.
  • «Non ho spiato, non ho origliato, ho solo dimenticato di bussare»
  • «Il che ti rende la mamma dell'anno?»
  • «no, ma almeno io non tratto le persone che ho intorno come se fossero sedute al tavolo del poker, nascondendo le carte e sperando che mostrino le loro...»
  • «Ok, forse è giusto sapere meglio di che parlano, anche se loro non vorrebbero...»
  • «a si? E dove sta il “ma”?» troppi anni erano passati dall'ultima volta che una discussione finiva così tale velocità. C'era sempre un “ma”.
  • «Non c'è nessun “ma”» il tono di lui era così serio che Virginia per un attimo credette di aver sentito male, solo le parole successive le tolsero il dubbio «potrebbe persino uscirne una buona storia, dovresti provare a parlarne con i bambini...»
  • «Quindi c'è un “ma”, dovrei fare le cose alla luce del giorno, giusto? »
  • «Già, anche se questo va contro la sua natura, Virginia Lanotte»
  • «ti preferivo grasso, se ti colpissi adesso le tue stupide ossa mi farebbero male alla mano...»
  • «Anche io mi preferivo grasso, non riesco più a tenere alla larga le donne che incontro per strada.... ahahahah» ma la risata, seppur sincera, non era ancora quella giusta.

Teodoro e Lydia conclusero i giochi con il punteggio di uno a tre per la bambina, non c'era essere virtuale che potesse sopravvivere alla potenza della spada nascosta nel joypad di Lydia. Teo però non se la prendeva a male, anzi, era riuscito a batterla una volta, sebbene fosse a causa del tempo scaduto una vittoria tattica è pur sempre una vittoria. Doveva solo convincere se stesso che ritirare il suo personaggio nel momento di vantaggio, per poi continuare ad attaccare dalla distanza, era una mossa strategicamente valida.
  • «Teo è un po' vigliacco, lo sai zio?» e Lydia poteva dire quello che voleva
  • «Ero in vantaggio, ho usato la strategia per mantenerlo...»
  • «Sei solo scappato!»
  • «Teodoro! Sei scappato davanti a Lydia? » gli chiese il padre
  • «No, dopo ho combattuto altre 2 volte... ho allontanato il mio guerriero, ma visto che a lei non era piaciuto non l'ho più fatto e mi ha massacrato» rispose lui scandalizzato dall'ingiuria che li veniva fatta.
  • «a si?, allora è Lydia che deve vergognarsi: signorina! Decidi le regole solo quando non riesci a massacrare la gente come vuoi tu?» Le chiese la madre
  • «Ma è un gioco di combattimento! Si deve combattere, non colpire e scappare!» Si difese lei
  • «È un videogioco, se le mosse lo permettono non c'è niente di sbagliato a farlo... ma Ora lasciamo perdere e mangiamo..» concluse Virginia
  • «Buon Appetito!!» Aggiunse Luigi, immediatamente il resto della tavola gli augurò altrettanto.

La cena si sviluppò come al solito, con leggeri e velati battibecchi...
  • «Manca sale» disse Virginia al primo boccone del pezzo di carne
  • «eccolo...» sospirò Luigi avvicinandole la saliera come se avesse previsto la possibile remora
  • «Non dirlo così sconsolato, ne metti sempre poco...»
  • «Per fortuna almeno questa volta ho aggiunto l'aglio a pezzetti e non tritato... altrimenti...»
  • «Aglio? C'è l'aglio qui dentro?» chiese Lydia scandalizzata come se le avessero detto che ciò che aveva nel piatto era carne di topo
  • «No no, solo nelle nostre... le vostre le cucinate prima...» si affrettò ad aggiungere Luigi
  • «Ma a me sembra di prenderne il sapore....» disse Teo
  • «Non dire sciocchezze, al massimo hai sentito l'odore delle nostre... e tu Gigi, potevi starti zitto...» imbeccò Virginia
  • «Uffa... sentite bambini, la fettina è buona?» chiese spazientito Luigi e la suo voce si fece più grossa.
  • «Si... sarebbe meglio più calda...» Gli rispose Teodoro
  • «E allora mangiala in fretta prima che si freddi! Oh! »

Le discussioni cessarono, tutti mangiarono tutto e ognuno prese un po' di insalata, mentre Virginia portava via i piatti e Luigi metteva in tavola la crostata di nonna Isabella, La donna chiese ai bambini:
  • «voi due, sentite... più tardi mi metterò a scrivere qualcosa, mi date una mano?»
  • «cosa vuoi che facciamo mamma?» chiese Lydia
  • «Niente, voglio che mi diate un parere su una storia che ho in mente e vorrei che ne faceste dei disegni se vi va...»
  • «Ovviamente dopo la Crostata di Mamma...» disse Luigi
  • «Figurati se rovino una cosa del genere con del lavoro... ma a voi va bene bambini?»
  • «Si certo...» disse Lydia
  • «se è dopo la crostata ok!» Aggiunse Teodoro

In pochi secondi della crostata non rimase nemmeno una briciola, e così Virginia poté approfittare del momento per chiedere ai bambini eccitati dallo zucchero tutto quello che voleva. A proposito del malvagio corvo dalle piume nere di cui doveva inventare e scoprire lo scopo.

giovedì 28 aprile 2011

La sera si combattono i draghi.

La sera in via dell'arco romano N 87 arrivò portando con se qualche ventata di aria fresca, i lampioni illuminavano la strada prima che il sole calasse dietro le colline, visibili in lontananza, che gli abitanti del secondo piano potevano vedere affacciandosi dalla finestra alla fine del corridoio o dallo studio. Virginia lo attraversava in quel momento, trasportando una cesta piena di vestiti stirati e ripiegati che sarebbero poi finiti nelle stanze dei due bambini.
Finite le faccende, la signora Lanotte aprì il portatile e lo accese, lasciandolo sullo scrittoio ad avviarsi mentre contemplava la strada dalla finestra; che scrivere? Si domandò mentre il tettuccio di una macchina rifletté un raggio di luce arancione dritto sul suo volto, facendole capire che il suo momento di introspezione era stato rinviato dai impegni tanto impellenti quanto graditi.
Scese al piano inferiore per aprire la porta giusto in tempo per catturare due palle di cannone dai capelli neri con un solo abbraccio.
  • «c'erano i pulcini!!!» Disse Lydia con gli occhi chiari spalancati dall'eccitazione
  • «e ne abbiamo visto nascere uno!!» aggiunse Teo che possedeva lo stesso sguardo della amica
  • «O mio Dio!! e me li avete portato qui??» si affrettò a chiedere Virginia spalancando anche lei gli occhi scimmiottando i bambini.
  • «No...» disse Lydia
  • «abbiamo chiesto, Papà ha detto che era meglio lasciarli dalla nonna» aggiunse Teo mentre gli occhi tornavano a dimensioni più naturali.
  • «Ma io volevo vederli!! mi avete imbrogliato...»
  • «La prossima volta vieni anche tu,» Disse Luigi entrando in casa« così li vedrai...»
  • «Se tu fai il bucato non ci sono problemi...»
  • «Ah! Mamma! Ti abbiamo una mezza crostata però... è alle more»
  • «Oh... Isabella vuole vedermi rotolare... non lo sa che rimanendo chiusa in casa domattina questa torta potrebbe uccidere qualcuno?»
  • «e Chi?» chiese Teo che per un attimo aveva preso le parole di Virginia più seriamente del dovuto
  • «La mia dieta» disse strizzandogli l'occhio la Zia.
In breve tutti passarono per il bagno a lavarsi le mani prima di assolvere ai loro compiti, Virginia prese la tovaglia, Teo i piatti, Lydia le posate e luigi le padelle per cucinare. Lydia aggiunse i bicchieri che Virginia aveva portato giù dalla credenza mentre Teo sistemava i tovaglioli di carta e una volta che anche un paio di pezzi di pane erano stati messi in tavola I bambini poterono andare ad aspettare la cena nel soggiorno, e quindi a giocare ai videogiochi, amavano poter gareggiare tra loro.
  • «Hai scritto qualcosa mentre te li ho tolti di casa?»
  • «No, ho fatto il bucato... non saprei cosa scrivere... credo di avere un blocco...»
  • «Prova a parlare di due Pulcini, che invece di litigare per lo stesso verme aspettano di trovarne un'altro per poter magiare insieme...»
  • «Bleah... vermi? Meglio chicchi di mais no?»
  • «non lo so, sei tu la scrittrice... io cucino le fettine»
  • «Dai, l'idea è carina... ma ho gia usato troppo i nostri due pulcini... oggi ho voglia di combattere i draghi»